Realtà aumentata, chatbot e tool sempre più avanzati di elaborazione dati con il videoediting a farla da padrone (oggi rappresenta il 75% del traffico della rete ed entro il 2020 è destinato a salire fino all’80%): è cominciata l’era della comunicazione 4.0.
Se pensate che Facebook e Instagram siano il futuro, vi sbagliate: secondo le statistiche presentate nei giorni scorsi ai Social Media Day 2017 di Milano, il mondo della Communication Technology ha già salutato le community virtuali per approdare all’universo dei “data” e dell’Internet of Things.
Attenzione quindi ai bot e agli strumenti che permettono di dare forma reale ai propri ricordi. Connettere ad Internet miliardi di oggetti quotidiani al fine di rendere più semplice ed automatico il modo in cui interagiamo con loro attraverso un applauso ed uno sguardo, la Mission di molte aziende e startupper. Il tutto, senza dimenticare il Mobile con buona pace degli amanti del Desktop.
La parola d’ordine sarà quindi Mojo (Mobile Journalism) con il reporter che non potrà assolutamente fare a meno di smartphone e tablet e che dovrà diventare un influencer del proprio settore curando, oltre al contenuto, il proprio personal branding. Scrittura, video, ma anche voce; il podcast, infatti, negli ultimi due anni, si è guadagnato una posizione di rispetto in ambito Content Marketing proponendosi come valida alternativa o come indispensabile integrazione ai più vecchi e conosciuti strumenti.
Zemeckis, del resto, lo aveva predetto trent’anni fa quando Martin McFly sfrecciava sul suo overboard a pelo d’acqua e Biff Tannen batteva le mani per spegnere la luce di casa.
Michela Trada