Doveva essere una serata di gioia per tanti adolescenti, si è trasformata invece nell’ennesima notte di terrore.
È successo ieri sera a Manchester dove, al termine del concerto di Ariana Grande presso la Manchester Arena, si è scatenato l’inferno.
Un’esplosione, forse due – le notizie sono ancora frammentarie -, ha causato la morte di 22 persone e il ferimento di almeno altre 60. E ci sono ancora numerosi dispersi.
“Ci occupiamo del caso come di un episodio di terrorismo, fino a prova contraria” ha affermato in conferenza stampa Ian Hopkins, il Capo della Polizia di Manchester. “Lavoriamo in stretto contatto con l’antiterrorismo e con le intelligence dei Paesi partner. Si tratta di un momento critico per tutti. Facciamo il possibile per procedere in collaborazione con le istanze locali e le agenzie nazionali per dare l’appoggio necessario alle persone colpite”.
L’attentato ha colpito la più grande sala da concerto coperta d’Europa: 20.000 persone seguivano l’evento.
La Premier britannica Teresa May ha parlato di “un orrendo attacco terroristico” e ha diffuso un messaggio di cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime dell’esplosione secondo quanto riferito da Downing Street.
La polizia inglese ha confermato che si tratta di un atto di terrorismo. Secondo alcune testimonianze, la bomba fatta esplodere era “farcita di chiodi”. La CNN riporta la notizia, tutta da confermare al momento, dell’identificazione di almeno un attentatore suicida.
L’esplosione è avvenuta nel foyer del palazzetto, intorno alle 22.30, al termine del concerto.
Non risultano italiani coinvolti tra le vittime. Annullato il tour di Ariana Grande: salta il live del 17 giugno a Torino (il 15, invece, avrebbe dovuto esibirsi a Roma). Il suo staff ha spiegato che “non è in grado di esibirsi per nessuno”.