Trasferta con squadra numerosa dei produttori che fanno parte del "Consorzio del Barbera d'Asti e Vini del Monferrato" per far conoscere meglio sul mercato del vino mondiale i “prodotti della terra monferrina-astigiana” al ProWein in programma a Dusseldorf da domenica prossima 19 al 21 marzo.
La vetrina tedesca, ormai considerata la più importante a livello mondiale, meglio ancora del veronese Vinitaly, vedrà all'interno dei padiglioni, cinquantaquattro aziende associate nel Consorzio su 295 espositori piemontesi.
Questa partecipazione in massa è anche dettata dai numeri che hanno contrassegnato l'edizione 2016 di Dusseldorf: 55 mila visitatori soprattutto addetti di settore; 6 mila 300 espositori arrivati da tuttew le regioni vitivinicole del mondo (5 mila 700 europee, 600 da oltre oceano e 30 dal Medio Oriente).
“La presenza al ProWein è strategica alla promozione dei nostri vini, soprattutto la Barbera d'Asti – afferma soddisfatto Filippo Mobrici, presidente del consorzio con i due vice presidenti Stefano Chiarlo e Lorenzo Giordano – Negli anni l'appuntamento in Germania è cresciuto in prestigio diventando il principale scenario mondiale fra le manifestazioni enologiche. Confrontarsi con il resto del mondo significa misurare il nostro vino e cosa siamo in grado di mettere in bottiglia, frutto del territorio che da secoli produce il Monferrato e l'astigiano”.
Nell'incontro avvenuto nella sede del Consorzio, a Costigliole d'Asti, in una sorta di tavola rotonda sulle strategie che i produttori stanno mettendo in campo per allargare i confini del vino, scopriamo alcune curiosità.
Emerge così che la barbera (antico vitigno autoctono) sin dagli anni Sessanta registrava alcuni “visionari” convinti nell'immaginare il grande vino (è stato citato un libricino di Arturo Bersano, titolare dell'omonima casa vinicola in proposito che andrebbe diffuso ndr).
Che Luca Ferraris di Castagnole Monferrato (presidente del Consorzio per il Ruchè) ha prospettato uno spaccato delle aree di consumo del prezioso ”vino del parroco” (area Italia, le tre regioni confinanti con il Piemonte, area mondo: Stati Uniti e Giappone davanti a tutti) e l'intenzione di arrivare nell'anno in corso alla soglia del milione di bottiglie prodotte.
Che arrivano i giovani a gestire le produzioni vinicole (attorno a Mobrici erano presenti diversi quarantenni) e aggiungiamo l'interessante inserimento (decimo anno di attività) della Cascina Montariolo di Alfiano Natta (Asti), di proprietà di famiglia milanese, rappresentata per l'occasione da Patrizia Pirola, che sui 4 ettari vitati in fase espansiva, produce 20 mila bottiglie – anno.
Per non parlare delle forze fresche, giovani come la Fratelli Ponte Vini o la Casa Vinicola Franco Francesco entrambe di San Damiano d'Asti.
Una sensazione: lentamente, ma progressivamente il mondo del vino astigian-monferrino si sta trasformando ed adeguando al mutamento di abitudini e consumi in atto. Speriamo bene...
a. fu